SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Premessa: non è un DisAppunto, è una questione troppo “piccola” per meritarlo. È semplicemente uno scampolo di cronaca. Niente di più
Rivieraoggi.circus.it. Oggi sabato 12 gennaio 2013 è una data molto importante per me e per Giovanni Gaspari: per il sindaco perché è il suo compleanno, per me perchè oggi mio padre avrebbe compiuto 112 anni e domani mio nipote Giovanni ne compie 2. Dal prossimo anno la ricorderò anche perché stamattina in Comune è successo un fatto increscioso. Il sindaco della città che amo di più ha detto al mio vice Pier Paolo Flammini che non parla con noi “perché non gli piacciono i circhi“.

A parte che il circo e i cavalli erano una delle più grandi passioni di mio padre, la battuta mi ha fatto venire in mente che, a volte, quando le persone fanno di tutto per non farsi capire dico che mi sento come un domatore in gabbia di fronte ai suoi animali. Ai quali manca solo la parola che invece l’uomo può usare per spiegarsi e quando non lo fa perde sempre.

Il paragone, quindi, calza a pennello con l’attuale rapporto che Giovanni Gaspari ha con un giornale come il nostro che lui dovrebbe ringraziare ogni minuto per il contributo che dà alla Riviera ed in particolare alla città che si pregia di rappresentare come primo cittadino. Evidentemente di giornali non se ne intende o meglio non se ne intende più perché, quando era all’opposizione, gli elogi per noi si sprecavano. Addirittura il suo futuro addetto stampa, nel 2006, precedentemente aveva scritto per noi.

Tanti auguri caro sindaco per il suo compleanno. Colgo l’occasione per invitarla presso la nostra redazione per un caffè. In cambio le chiediamo semplicemente di concederci almeno 6.000 interviste nel corso del 2013.

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Per far capire meglio ecco il racconto di quanto accaduto. In modo spiritoso ma reale:

E’ successo oggi. Saremmo un circo, secondo il sindaco Gaspari, noi di Riviera Oggi.

L’affermazione sarebbe grave, se non facesse sorridere. E una piccola (perché tale vogliamo considerarla) scivolata verbale va perdonata a tutti. Tanto più (o tanto meno, ma è uguale) ad un primo cittadino di una città che vuole essere importante, come San Benedetto del Tronto. Il sindaco afferma che tutti i giornali sono uguali: in alcuni, però, ha piacere di vedersi “offerto un caffè”, in altri, invece, “non vado perché non mi piacciono i circhi”.

Stiamo selezionando le migliori miscele arabiche: il direttore Nazzareno Perotti scalderà la cuccuma napoletana ai fornelli, Pier Paolo Flammini servirà le tazzette fumanti al tavolo e Massimo Falcioni doserà zucchero e dolcetti d’accompagno. Il tutto davanti alle videocamere, tra amici (quali riteniamo di essere. Almeno noi).

Nessuno può imporre a chicchesia la partecipazione ad un incontro giornalistico. Siamo in democrazia, eh. Dopo, però, che Silvio Berlusconi è andato da Santoro, anche le montagne possono andare da Maometto. O viceversa.

Aspetteremo, serenamente. A meno che il sindaco non voglia ri-confermare pubblicamente le sue convinzioni. Il che, sarebbe tragicamente comico. Da clown per restare in argomento.

La redazione di Riviera Oggi