Giovedì prossimo alle ore 18 appuntamento per la trasmissione in video diretta web YouRiviera proprio sul tema del Movimento Cinque Stelle, con Andrea Mattioli, fuoriuscito volontariamente dal M5S nelle scorse settimane, e Tonino Silvestri, memoria storica del Movimento nel Piceno

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nonostante i notevoli successi elettorali, l’ultimo dei quali in Sicilia, il Movimento Cinque Stelle ribolle di passioni e di contrasti. Non potrebbe essere altrimenti, perché anche il magma è potente ma irrequieto appena sgorga. Tuttavia nessuno sa cosa accadrà poi: se diventerà, col tempo, ricco fertilizzante naturale, o se invece, distruggendo quel che incontra, finirà per dissolversi a sua volta.

Ecco la notizia: sabato 24 e domenica 25 novembre, a San Benedetto del Tronto, si svolgerà l’incontro nazionale dei “Cittadini a 5 Stelle“. Chi sono? Si tratta di iscritti e attivisti del Movimento che hanno deciso di organizzarsi autonomamente per discutere delle tematiche della democrazia interna allo stesso, tema “caldissimo” considerando i ripetuti casi di espulsioni o frizioni che si stanno verificando tra Grillo e iscritti.

San Benedetto è stata prescelta tramite un sondaggio nazionale, sulla piattaforma Airesis. Così come allo stesso modo, ovvero tramite un sistema di “democrazia dal basso”, è stato deciso l’ordine del giorno che dovrebbe essere discusso a San Benedetto, che comunichiamo di seguito:
1. Piattaforma: rendere reale ed effettiva la possibilità di decisione dal basso;
2. Analisi dei metodi e dei criteri di scelta per i candidati nazionali;
3. Democrazia interna al Movimento, attuazione dell’articolo 4 del Non-Statuto.

“Non abbiamo ancora la certezza che l’incontro si terrà – precisa Maria Rosa Ferritto, ex consigliere comunale a San Benedetto e tra gli organizzatori dell’incontro, autofinanziato dai partecipanti – In quanto aspettiamo di conoscere quanti saranno gli aderenti prima di annunciarlo ufficialmente”.

Certo che un ordine del giorno di quel tipo è anche un guanto di sfida rispetto al “capo politico” (così si è autodichiarato Beppe Grillo nei confronti del Movimento Cinque Stelle in un post relativo alle regole per le candidature 2013). Qualche mese fa proprio una assemblea autoconvocata da militanti del M5S, a Rimini, portò al primo caso di “espulsione” di un iscritto del M5S, Valentino Tavolazzi. Il rischio concreto è che si arrivi a qualcosa di simile.

“L’iniziativa è partita da un gruppo di persone, tra cui io – continua la Ferritto – Non è stata coordinata né con Grillo né con Casaleggio, perché dopo gli eventi di Rimini abbiamo capito come la pensano sull’autorganizzazione. Noi siamo per un sistema democratico in cui un cittadino vale quanto un altro cittadino, in base allo slogan uno vale uno. Vogliamo applicare la democrazia diretta dal basso, e stiamo invitando tutti i gruppi Cinque Stelle italiani a partecipare. Ci sembra giusto muoverci in maniera autonoma e prendere iniziative in base al non-statuto”.

Sull’eventualità di un “caso Tavolazzi-bis”, Maria Rosa Ferritto precisa: “Non c’è alcuna volontà di ricreare quanto avvenuto. Vero è che anche su Facebook in questi giorni abbiamo subito delle contestazioni, in quanto c’è chi ci accusa che se l’incontro non è deciso da Grillo non è ufficiale, ma a mio avviso sono punti di vista arbitrari. L’incontro è aperto a tutti, anche a Grillo stesso che, a quanto so, fu invitato anche a Rimini. Ci tengo comunque a ribadire che queste mie parole rispondono ad una posizione personale, il gruppo di San Benedetto potrebbe avere altre idee rispetto alle mie”.

Abbiamo dunque ascoltato anche il parere di Riego Gambini, consigliere comunale del M5S a San Benedetto del Tronto, subentrato proprio a Maria Rosa Ferritto, inizialmente eletta in quanto candidato sindaco nel 2011: “Come portavoce del gruppo ho responsabilità diverse rispetto a Maria Rosa, non parlerei di contrasti di vedute. Ricordo che eravamo presenti a Rimini, in sei, me compreso, quando avvenne poi l’espulsione di Tavolazzi. Ad ogni modo siamo sempre attenti ai temi che riguardano la partecipazione democratica. Inoltre da quel che so non si sta utilizzando né il logo del Movimento né il nome di Beppe Grillo, anche se qualcuno, erroneamente, lamenta il contrario”.

“Se nascesse, da questo incontro, un altro caso Tavolazzi, allora me ne preoccuperei seriamente, come ho già espresso nella mailing list regionale. Io sono una persona onesta e leale che porta fino in fondo i propri impegni. Non ho partecipato all’organizzazione dell’incontro ma non credo che chi lo abbia fatto debba vergognarsi, anzi, credo sia bene che nel Movimento ci sia un approfondimento sui temi in agenda. Logicamente è un momento importante per noi, ed è ovvio che si temano infiltrazioni e fratture alla vigilia delle elezioni” termina Gambini.

Chissà che Grillo, stavolta, invece che iroso censore non capisca quanto sarebbe sua convenienza arrivare a San Benedetto come attento ascoltatore. Casaleggio dovrebbe consigliarglielo. Sennò che genio è?