SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel mese di settembre del 2011 si presentava presso gli uffici del Commissariato una persona per denunciare il fatto che, qualche tempo prima, aveva messo in vendita su di un sito internet la sua autovettura Opel Insigna del valore di circa trentamila euro e che il giorno 27 dello stesso mese veniva contattato da una persona che gli diceva di voler acquistare l’autovettura. All’appuntamento a Porto d’Ascoli con il venditore si presentavano in due.
L’acquirente, di origini meridionali, appena vista l’autovettura diceva subito di essere interessato all’acquisto. Si recavano quindi in agenzia di San Benedetto dove l’acquirente consegnava un assegno circolare del valore di trentamila euro.
Il venditore si sentiva tranquillo sia per il fatto che si trattava di un assegno circolare ma soprattutto per la circostanza che lo stesso veniva staccato da un blocchetto di assegni dalla sua matrice.
Ad ogni buon conto, per scrupolo, provava a chiamare il proprio istituto bancario per accertarne l’autenticità ma considerato che era pomeriggio l’impiegata non riusciva a contattare nessun addetto della banca di emissione dell’assegno e quindi la negoziazione del veicolo veniva effettuata comunque, sulla fiducia.
L’indomani mattina, però, si materializzava per il venditore la sgradevolissima sorpresa e cioè che l’assegno circolare era falso. Esso era stato fraudolentemente creato mediante una sapiente scannerizzazione di un assegno autentico.
A questo punto iniziavano le indagini degli agenti del Commissariato diretto da Filippo Stragapede per arrivare ad identificare gli autori della truffa.
Uno dei due veniva subito individuato e venivano effettuate delle perquisizioni in una località del foggiano grazie anche all’ausilio di un locale Commissariato di Polizia al fine di ritrovare sia il reo che l’autovettura, che purtroppo non portavano a buon fine. Quest’ultima infatti è probabilmente finita sul mercato estero e il soggetto era irreperibile.
Il colpevole risultava essere pluripregiudicato per reati dello stesso genere avendo truffato molte altre persone in varie località delle Marche.
A seguito del proseguimento delle articolate indagini gli uomini del Commissariato sono riusciti ad addivenire all’identificazione anche dell’altro soggetto presente quel giorno al momento della consumazione della truffa, anch’esso della stessa zona geografica del primo, deferendolo alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno che sta coordinando le indagini.
Lascia un commento
Ma come si fa a fidarsi di due soggetti, di Foggia, conosciuti su un sito internet. Che guarda caso hanno un assegno in tasca perfettamente corrispondente alla somma che volevi (quindi immagino senza discussione alcune del prezzo richiesto). E come si fa ad accettare un assegno senza essere certi che sia coperto o vero? Queste operazioni già sono pericolose di per sé, ma almeno fatele la mattina, quando le banche sono aperte, ed incassate immediatamente l’assegno prima di firmare la vendita.
Bà.
Scusate ma c’è qualcosa che non quadra. Probabilmente chi ha scritto l’articolo ha fatto confusione tra un assegno bancario ed un assegno circolare. Non sono proprio la stessa cosa.
Non che giustifichi lo sprovveduto venditore.
Bà.
Mah, non credo: parla di un assegno circolare, ma falso. Anche gli assegni circolari, che dovrebbero essere emessi sempre direttamente dalla banca, possono essere falsificati. Anzi, oggi, con le nuove fotocopiatrici e scanner ad alta definizione non é nemmeno difficile farlo in casa. Probabilmente era uno di quelli.
Infatti. Tutto è falsificabile. In realtà il mio commento era sulla corretta informazione da parte dell’ autore. Un assegno circolare non fa parte di un carnet di assegni, come gli assegni bancari, ed in quanto tale non viene staccato dalla matrice del blocchetto ma viene emesso direttamente e singolarmente dalla banca, in base all’ importo richiesto e nominativo,
Il venditore è uno sprovveduto.
E poi anche l’assegno circolare può essere controllato dalla banca.
Dando il numero di serie, la banca ti dice se è vero o falso.
Saluti
Quando la scanzione viene fatta su di un assegno regolarissimo e contenente tutte le parti della emissione della banca.. (allegati all’assegno), anche la banca avrà difficolta a dire che l’assegno è falso… la Banca potrebbe anche dire che è vero.. sia nel numero che nell’emissione , ma… essendo una fotocopia è carta straccia..la mattina seguente , l’assegno verrà cambiato (quello vero) e il cerchio si chiude.. con LA TRUFFA.
ma l’auto è un bene mobile registrato, per la vendita occorrono alcune formalità come la registrazione dell’atto quantomeno al Pra..se il “pollo” si è accorto il giorno dopo che l’assegno era falso, non capisco, quando c’è stato il materiale passaggio di proprietà?..non è che consegni il libretto dell’auto ad un terzo e questo ne diventa proprietario…..la notizia fa acqua, da tutte le parti