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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ciascuno di noi con il nostro ruolo di genitori, figli o rappresentanti delle istituzioni o semplici cittadini, vuole tutelare la nostra città”. Esordiscono così i presidenti dei Comitati di Quartiere, che hanno partecipato in massa nel pomeriggio di sabato alla fiaccolata anti-gas: “I rischi nella società contemporanea sono onnipresenti, e i cittadini  hanno la sensazione di doverli subire continuamente, o per meglio dire, di essere soggetti passivi di decisioni che li toccano personalmente e che non possono controllare. Non può essere più così e  siamo qui riuniti per dimostrare appunto il contrario”.

Una manifestazione necessaria per ribadire “il diritto ad una vita salubre e in armonia con il nostro  ambiente e il nostro territorio, considerati come beni comuni non piegabili alle logiche di un perverso mercato economico”.

“I cittadini di San Benedetto del Tronto e dei paesi limitrofi – proseguono – si mobilitano per difendere il diritto alla scelta della propria sicurezza e di quella della collettività, presente e futura, riguardo ad impianti di alto impatto ambientale e rischiosi per la salute, come sembra essere appunto questo relativo alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio in un’area densamente abitata. Siamo convinti che la nostra città a vocazione turistica non possa dissipare un patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri nonni, attraverso decenni di duro lavoro che ci ha caratterizzato nel mondo per la nostra ospitalità; abbiamo dovuto lottare per conquistare la nostra immagine e conservarla per i nostri figli. Il turismo per noi è sopravvivenza, pane quotidiano”.

Puntuale quindi l’affondo contro la Gas Plus: “Non possiamo accettare e permettere ad una multinazionale, scevra da qualsiasi pregiudizio e nel più totale disinteresse per noi, di deturpare il nostro ambiente e le nostre bellezze naturali. L’uomo ha ormai ampiamente dimostrato la sua capacità di sconvolgere il territorio su cui vive. Adesso la sfida è un’altra: quella di dimostrare che siamo capaci di impiegare la stessa abilità nel gestire su larga scala e su basi sostenibili  le risorse a disposizione, abbinando due imperativi: sviluppo e conservazione. Ed è su questo fatto, nient’altro che su questo fatto, che siamo tutti chiamati a riflettere. Il nostro territorio è molto limitato in espansione e fortemente antropizzato, il posizionare lo stoccaggio di questo mega deposito in zona Agraria creerebbe molteplici problemi alla circolazione stradale, all’impatto ambientale, alla valutazione degli immobili, alle attività turistiche- balneari. I cittadini, chiedono alle istituzioni locali, nazionali e regionali e particolarmente al sindaco, quale legittimo rappresentante di questa città, di tutelare gli interessi dei sambenedettesi, di pronunciarsi e prendere posizione in favore della popolazione, nelle varie fasi decisionali e Tecniche in cui Ministero Sviluppo Economico, Vigili del Fuoco, Regione, Provincia e la nostra Città rappresentata dal Sindaco, dovranno esprimere il nostro dissenso e tutelare la nostra salute bloccando un intervento che snatura il nostro territorio”.

Concludono: “La via che dobbiamo perseguire è tutelare e far crescere l’aspetto naturalistico, il Parco Marino e la riserva Sentina, questa città non ha e non deve avere impianti industriali e men che meno centrali di stoccaggio o attività sottoposte, per loro  natura, ad analisi di incidente rilevante richiesto dalla Legge Seveso 2 . Queste luci presenti questa sera e questa forte partecipazione di cittadini che si uniscono, devono essere un ringraziamento per tutto il lavoro svolto fino ad oggi dai Quartieri, dall’amministrazione Regionale dell’Abruzzo, dalla Provincia, dal Comune, dai movimenti e dalle Associazioni che si sono unite e debbono continuare ad aggregare fino ad arrivare a creare una fiamma che scaldi i nostri cuori e formi un unico fronte che respinga la speculazione, e scriva il no definitivo allo stoccaggio Gas a San Benedetto del Tronto”.