GROTTAMMARE – Con il sopralluogo al sansifico comincia il countdown per la ditta Adriaoli.

Avvisati dal sindaco di Grottammare, Luigi Merli, noi di Riviera Oggi abbiamo assistito il 28 novembre alle ore 15:30, all’apertura dei cancelli della ditta che ha permesso finalmente l’entrata nella ditta da parte delle autorità (ricordiamo che alle Guardie Forestali fu negato l’accesso).

Nell’ordine il corteo era costituito dai Vigili del Fuoco, Vigili Urbani, Carabinieri, Forestale, Arpam e Sonia Capeci del Servizio Ambiente del Comune.

L’attesa per noi della stampa (siamo rimasti fuori) è stata un po’ travagliata a causa del nauseabondo odore e da uno strano prurito alla gola e agli occhi arrossati.

Verso le 16:30, quando si sono riaperti i cancelli, subito ci è stata data la notizia dall’ingegner Roberto Paoletti dei Vigili del Fuoco: “In seguito all’ordinanza comunale, abbiamo dato la chiusura all’Adriaoli accettando però la loro richiesta di altri quattro giorni per ripulire gli impianti di produzione. Questi sono infatti pieni di sansa (composto dalle buccette, dai residui della polpa e dai frammenti di nocciolino n.d.r) e di esano che per le spiccate qualità di solvente viene usato per estrarre l’olio”.

Ricordiamo che il sansificio aveva aperto a novembre con un permesso temporaneo di sette giorni, per verificare il livello di emissioni a seguito della loro dichiarazione sui macchinari migliorati. Ebbene anche questa volta (dopo febbraio 2010) l’Arpam ( Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche) aveva trovato tante irregolarità.

Ce lo confermano le dottoresse dell’ente Lucia Cellini e Valentina Crescenzi dopo aver fatto il sopralluogo: “La ditta non ha fatto gli interventi che aveva dichiarato. Le emissioni non sono a norma”.

Dello stesso parere anche la Capeci: “Il sansificio non ha dato garanzie”.

L’Adriaoli, per riassumere, avrebbe dovuto chiudere i battenti il 14 novembre, invece ha continuato a lavorare senza permesso. Il 28 novembre, a qualche giorno dall’ordinanza comunale, la ditta ha trattato per altri quattro giorni ” per svuotare il circuito degli impianti in sicurezza”.

Durante il sopralluogo gli enti preposti hanno determinato che la quantità di sansa presente nell’edificio è di una tonnellata e mezza e questa dovrà essere smaltita per venerdì 2 dicembre.

“Nessun camion carico – continua Paoletti – di materia prima potrà entrare nel sansificio. Interverrebbe a quel punto la magistratura”.

Merli, non presente sul posto ci ha raggiunti per telefono: “Con il sopralluogo ho fatto davvero il massimo che potevo. L’Adriaoli risponderà penalmente anche per il procurato allarme” (Merli si riferisce alla lettera ricevuta dal sansificio dove si parlava di un eventuale scoppio degli impianti se fermati bruscamente n.d.r).

Siamo in attesa che la ciminiera smetta di “sbuffare”, ma rimane in noi una perplessità legata ad una domanda alla quale nessuno fra gli enti preposti  ha riposto: l’anno prossimo saremo punto a capo?