Riprese e montaggio a cura di Maria Josè Fernandez Moreno. Per visualizzare l’intervista, clicca sull’icona rettangolare in basso a destra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In una città come San Benedetto dove gli annosi problemi della viabilità sono lontani dall’esser risolti, capita anche che si vadano a creare disagi laddove fortunatamente non esistono. Come in via Silvio Pellico, sulla Statale 16, punto nel quale da circa un mese sono tornati attivi i semafori che in passato l’ex assessore ai Trasporti, Settimio Capriotti, aveva provveduto a spegnere.
La decisione dell’ex esponente di Rifondazione venne presa per favorire un deflusso più rapido delle vetture in una zona ad alto rischio smog, con la centralina di rilevazione delle polveri sottili oltretutto situata a pochi metri (presso l’area Cerboni).
I risultati erano parsi fin da subito positivi, sino a quando lo scorso agosto il successore Luca Spadoni ha optato per un clamoroso dietrofront. Un’operazione definita “provvisoria e sperimentale” valida solo nelle fasce orarie di punta (dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 12 alle 16), indirizzata alla tutela dei pedoni e di chi in auto vuole immettersi sulla Statale da via Bianchi, via S.Lucia o via Voltattorni. Peccato però che quest’ultimi si contino sulle dita di una mano, a discapito di code – altrove – sempre più eterne. Ed è proprio con i continui stop and go delle macchine in fila che l’emissione dei gas di scarico si accentua, con il conseguente innalzamento delle polveri pm10.
Per il futuro, l’amministrazione comunale starebbe pensando alla costruzione di una rotatoria legata ad un progetto già esistente, che andrebbe recuperato e finanziato. Nell’attesa, diverse potrebbero essere le soluzioni temporanee alternative, come quella dei semafori a chiamata per le persone costrette ad attraversare la strada a piedi o quella dell’installazione di dossi per ottenere la riduzione della velocità in uno spazio in cui il traffico andrebbe a “sfogarsi”.
In attesa che dal Comune giungano risposte in merito, vi invitiamo a guardare la video-inchiesta realizzata sul posto nel primo pomeriggio di martedì.
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Be’ , spieghi Luca Spadoni il perché di queste scelte, a tutti noi.
se non lo spiega lui che è anche assessore alla trasparenza…. non so proprio chi dovrebbe spiegarlo…
dove e’ possibbile bisogna mettere le rotatorie al posto dei semafori !
ad esempio incrocio via voltattorni – incrocio ospedale – e se possibile anche di fronte al comune vecchio…
Capisco il problema smog….ma un povero automobilista, ciclista o pedone che deve immettersi da: Via Voltattorni, Via S. Agnese, Via Strampelli, Via Todaro, ecc. ha paura. Sulla SS16 trovando i semafori spenti gli automobilisti la percorrono a velocità sostenuta!!!!
A mio avviso, se si vuole spegnere i semafori occorrono RIGIDI CONTROLLI SULLA VELOCITA’!!! I controlli non servono solo difronte alla sede della Polizia Stradale, ma occorrono più che altro da Blockbuster sino alla palestra Lion’s.
con le rotatorie sicuramente la velocita’ delle automobili diminuirebbe……..
In un Paese normale questo problema nemmeno si porrebbe, perché in un Paese normale si fanno rispettare le regole: quanti automobilisti in prossimità delle strisce pedonali si fermano per far attraversare i pedoni? Quasi nessuno. Eppure il codice della strada è abbastanza chiaro. Io me la prenderei con il “lasciar correre” di chi dovrebbe far rispettare certe regole e con la mancanza di senso civico di buona parte di noi italiani, e le due cose sono abbastanza correlate a mio avviso.
Maurizio Pagnotti
C’è anche da dire che in un paese civile si prendono decisioni di rilevanza per la città sulla base di studi e dati, a San Benedetto tutto è funzione delle volontà dei politici, e valutando i risultati c’è da chiedersi se questo possa essere un criterio accettabile per un paese che vuole definirsi civile.
Non è certamente un criterio accettabile Alessandro, ma a maggio le urne hanno parlato chiaro…evidentemente a molti sambenedettesi sta bene questo status quo.
E comunque anke a Porto d’Ascoli stanno facendo cose assurde.
Mah! Le rotatorie vanno benissimo ma costano soldi e non è per ora. Si potrebbe ovviare lasciando i semafori spenti ( visto che la cosa funziona bene e risolve il problema immediatamente ) ma con la possibilità – per il pedone o ciclista – di accenderlo su pulsante ( come avviene attualmente di fronte alla capitaneria di porto ).
Semplice, economico ed immediato, no?