SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non servono scienziati del calcio per capire che il male non oscuro della Sambenedettese 2010-2011 è stato la difesa con ben 46 reti subite di cui 28 fuori e 18 in casa. Eppure tra settembre e gennaio si è intervenuto su tutti i reparti meno che sul reparto più importante come dimostrato da tutte le squadre che vincono i campionati.
Per difesa intendiamo chiaramente portiere e centrali. Che i due ruoli (i centrali) siano delicatissimi lo dimostra il fatto che vi si impiegano sempre giocatori esperti ma anche bravi. Tecnici e dirigenti della Samb hanno pensato soltanto… all’età. L’unico arrivato a gennaio, Porpora, non è stato titolare fisso ad ammissione quindi che è stato un acquisto sbagliato.
Mettiamoci che tutti gli allenatori si sono incaponiti con Mengo (non ha grinta, non ha occhio, non ha rapidità, ha solo un po’ di tecnica da media D) e il quadro dei gol subiti ne è logica conseguenza. Eppure la critica ha evidenziato spesso una carenza molto eloquente.
Alla prossima.
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direttore non posso ne commentare ne giudicare l’annata di quest’anno perchè non sono mai andato a vedere la partita (ho sentito le radiocronache, un po sonnecchiando). la samb per tornare nel calcio che conta deve puntare sui settori giovanili, valorizzari i giovani della vallata del tronto (mi creda ce ne sono molti interessanti) e sui giovani fare una programmazione triennale (vedi novara o gubbio). certo a chiacchere e parlare sono buoni tutti ma francamente un campionato cosi desolante è una ferita per tutti noi. saluti
Ritengo Pulcini di gran lunga superiore a Mengo, e non ho mai capito perché quest’ultimo, quando doveva giocare solo uno dei due, è sempre stato preferito al primo.