GROTTAMMARE – Il passo che non ti aspetti. L‘Unione dei Comuni della Riviera delle Palme che nasce dall’entrata laterale invece che da quella, da tutti, ritenuta principale. In una nota congiunta, i sindaci di Grottammare Luigi Merli, di Monteprandone Stefano Stracci e di Cupra Marittima Domenico D’Annibali hanno lanciato una proposta alla prossima amministrazione comunale di San Benedetto, affinché, tutti insieme, si inizi una collaborazione che conduca all’annunciata ma mai realizzata Unione.
“Nelle ultime settimane si è tornato a parlare con insistenza di una possibile “Unione” dei comuni dell’area della Riviera delle Palme – ha inizio la nota – soprattutto in riferimento alla campagna elettorale sambenedettese che, naturalmente, interessa, data la vicinanza e le relazioni economiche, sociali e culturali, anche i paesi contigui”.
“Per questo, riteniamo opportuno lanciare una proposta a chiunque sarà il prossimo sindaco di San Benedetto: sederci attorno ad un tavolo e cercare di trovare soluzioni che evitino inutili campanilismi e invece mirino al risparmio economico, all’unione dei servizi e degli acquisti, al migliore utilizzo di risorse umane in termini di dipendenti e funzionari comunali” continuano i tre primi cittadini.
Una proposta che naturalmente trova d’accordo RivieraOggi.it, che da sempre si è battuta affinché si creino le condizioni per una “città grande” attorno a San Benedetto. Ma quello che colpisce è che siano proprio i tre sindaci, tutti di area di centrosinistra, a forzare una situazione che, dopo i tentativi di qualche anno fa, si è del tutto bloccata. E se da parte loro arriva la richiesta di una Unione, vuole dire che effettivamente qualcosa è avvenuto all’interno delle amministrazioni comunali: i tagli pubblici e le crescenti esigenze dei cittadini necessitano di un accordo nella gestione della cosa pubblica.
Merli, Stracci e D’Annibali si spingono oltre: “San Benedetto, naturalmente, assieme a Monteprandone e Grottammare, oramai una città unita, e Cupra Marittima, appendice settentrionale della Riviera delle Palme. Ma crediamo che il nascituro tavolo potrà ospitare, se lo vorranno, le amministrazioni di Acquaviva Picena, Ripatransone, Monsampolo, Massignano, Montefiore, e, perché no, valutare che tipo di rapporti instaurare con Martinsicuro e Colonnella, da cui ci divide soltanto un fiume che però delimita due province e due regioni”.
Che dire? La speranza è che quel che scrivono i sindaci venga davvero raccolto dalla prossima amministrazione comunale di San Benedetto e quindi portato a conclusione nel giro di un paio d’anni.
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Mi puzza tanto di campagna elettorale in favore di qualcuno.
Manca all’appello Mandozzi,D’Erasmo Agostini e dulcis in fondo Spacca.e poi la quadratura del cerchio si concretizzerà.
Dopo aver spellato la questione da tante manfrine è la cosa più sana che ascolto da tanto tempo, però se non si fa sono solo chiacchiera da bar….Gino Paoli cantò….
L’obiettivo di lungo periodo dovrebbe essere addirittura la fusione dei Comuni e questo credo che non sia nè di destra nè di sinistra.
Al contrario, fare l’Unione a cui dare poche deleghe e lasciare in vita i Comuni sarebbe invece il modo migliore per creare nuovi posti per politici “senza altro incarico”, alimentare le solite clientele e aumentare la spesa pubblica senza reali servizi per i cittadini (come ben ricordato dal “disappunto” del direttore di qualche giorno fa).
se ne potrebbe parlare magari cominciando ad elencare eventuali vantaggi e svantaggi…….
Mi sembra una proposta intelligente da concretizzare al più presto. Complimenti anche a RivieraOggi.it che la sostiene da anni. Dividersi in guerricciole tra destra e sinistra non sarebbe giustificabile. Va accolta al più presto da tutte le forze politiche di SBT.
Se non è un pesce d’Aprile questa è una bella e importante iniziativa. Lodevole e meritevole di ogni attenzione perchè nata dal basso, dai comuni della riviera. Encomiabile perchè emersa senza ricorsi a revisioni costituzionali neque leggi ad personam. Io credo che per renderla concreta bisognerebbe richiamare qui l’attenzione dell’agenda politica, cercare di far diventare questo un grande progetto laboratorio da estendere su tutto il territorio nazionale. Di certo, con le questioni del federalismo, della casta e dell’abolizione delle provincie sul tavolo, in parecchi potrebbero essere interessati alla cosa. Penso al PD dei giovani (Renzi, Civati,Serrachiani) , e anche al… Leggi il resto »
Pesce d’aprile?
si
ma
il
commento
ora
potete
pubblicarmelo
sono
stato
il
primo
ad
accorgersi
questo
me
lo
dovete
Era da aspettarselo che una cosa seria da noi non poteva essere che una cavolata
Mi piace.
A mio avviso nelle città elencate per la fusione in un unica realtà (San Benedetto Del Tronto,Grottammare,Cupramarittima,Acquaviva Picena,Monteprandone,Monsampolo Del Tronto,Ripatransone,Martinsicuro,Colonnella,etc…) bisognerebbe creare un comitato che regolarmente si presenti con dei gazebo e pubblicizzarlo e RACCOGLIERE LE FIRME per chiedere ai sindaci delle città sopracitate un REFERENDUM POPOLARE favorevole alla fusione dei comuni in uno unico.Che ne pensate?
Martinsicuro e Colonnella sono in un’altra provincia e regione. Prima di parlare di fusione dovrebbero chiedere l’annessione alle marche.
So per certo che a martinsicuro e colonnella non interessa il passaggio nelle marche fintanto ascoli rimane il capoluogo. Solo quando SBT diventerà capoluogo (unico o in coabitazione con AP) chiederanno il passaggio alle Marche.
Non so a chi faccia riferimento quando dice che la fusione sarebbe condizionata dal cambio di capoluogo. Da Colonnellese le dico che il problema non è la titolarità del capoluogo. Penso sia una lotta intestina fra SBT ed Ascoli. Alle comunità della riviera serve una guida unitaria sui temi che ci uniscono ed il più importante fra questi è il fiume e la sua gestione.
Quel pesce (d’aprile) del direttore Perotti…!
x pilates. Ho dato una letta veloce alle leggi che regolano la fusione dei comuni e ti voglio specificare che tale obbettivo si può raggiungere o per iniziativa dei consigli comunali interessati oppure (SOTTOLINEANDO OPPURE VOGLIO SIGNIFICARE CHE E’ IN ALTERNATIVA ALL’INIZIATIVA PUBBLICA) per iniziativa popolare tramite apposito comitato che raccolga firme per indire un referendum nei comuni interessati; il tutto sotto la regia della regione che deve promuovere (per legge) tali iniziative ed incentivarle economicamente.
Grazie SBTCapoluogo, risposta molto esaustiva e precisa! Ho i miei dubbi che Anconacentrismo incentivi qualcosa di buono e vantaggiosa per SBT ed il Piceno.Grazie infinite ancora per la tua risposta.
Ad Anconacentrismo non può far piacere, ma sono obbligati dalla legge. Inoltre questa fusione danneggierebbe molto più ascoli che ancona. Da li infatti prevedo che verranno le resistenze maggiorni. Resistenze talmente forti che ci fa escludere una iniziativa pubblica, dove i partiti (TUTTI) devono rispondere a logice gerarchiche: gaspari, merli, ecc sarebbero richiamati all’ordine da canzian, agostini, ecc; gabrielli, infriccioli, ecc sarebbero richiamati all’ordine da celani, trenta, ecc. Caro pilates occorre pensare ad un comitato popolare e questo giornale potrebbe essere il terreno giusto per coaugulare 4-5 persone di buona volontà che tengono solo al bene e allo sviluppo del… Leggi il resto »
Io la penso diversamente. Il comitato si occupava di questioni serissime.
La tua proposta riguarda invece cose preistoriche e che si basano solo sull’odio verso il capoluogo piceno.
@piceno, non è un odio preistorico stupido,ma una esigenza razionale e funzionale,lo potrebbe fare anche Ascoli Piceno,anzi lo consiglio.
@sbt Capoluogo,ti ammiro e ti apprezzo, mi piacerebbe fare amicizia su facebook,puoi vedere su facebook il sito San Benedetto del Tronto capoluogo,sono tra gli amministratori, li puoi scrivere e possiamo creare ed organizzare questo comitato popolare,il mio nome vero è Marco Di Marco