SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La risposta è secca e immediata, e anche prevedibile. Il Popolo della Libertà replica alle dichiarazioni in tandem di Domenico Martinelli e Vittorio Santori che lunedì a nome del cosidetto Nuovo Polo Sambenedettese (Udc-Fli-Api) hanno clamorosamente ipotizzato un accordo col centrodestra a patto però che venga ritirata la candidatura a sindaco di Bruno Gabrielli, a detta loro imposto dai piani alti del partito.
“La candidatura di Gabrielli non è stata imposta dalla dirigenza politica del Pdl”, precisano il coordinatore comunale Andrea Assenti ed il suo vice Pasqualino Piunti. “Al contrario, è scaturita serenamente nel pieno rispetto di principi, quali la trasparenza e la democraticità interna che devono necessariamente esistere all’interno di un partito. Condizione questa che ci ha portato, a differenza delle altre competizioni elettorali, ad avere un notevole vantaggio di tempo rispetto alle altre coalizioni”.
Fiducia ribadita dunque all’attuale assessore provinciale al Turismo, con annessa un’ultima provocatoria domanda dei due consiglieri comunali azzurri agli ex colleghi di fazione (Martinelli ex sindaco di San Benedetto, Santori consigliere regionale di Forza Italia fino al 2010): “Chi scegliereste tra Gaspari e Gabrielli? Speriamo solo che questa non sia una domanda retorica”.
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” trasparenza e la democraticità interna”? Il verbale dell’assemblea e l’esito della votazione è stato reso Pubblico? Chi erano gli altri candidati? Chi aveva il diritto di decidere e votare? Mi sembra che ci siano un po’ troppi punti interrogativi.
Innanzi tutto i candidati sindaco non sono solo Gaspari e Gabrielli (vi piacerebbe vero!!!) poi c’è sempre il non voto.
Le imposizioni dall’alto non lo so se ci sono state, me ribadisco che chiunque vuole candidarsi a Sindaco debba dare ai suoi elettori. Io non credo che si possa servire due padroni, stare in provincia e se non divento Sindaco resta come Assessore. Sembra quello spot televisivo ” vi piace vincere?” oppure che disse una volta il Sig. Piunti, mi candido solo se vinco, così il Sindaci li sanno fare tutti. La città ha bisogno e vuole degli esempi di lealtà e trasparenza, cari politici mettetevelo in testa, vogliamo gente che vive per la città rischiando anche la poltrona.
Condivido c.c.c.srl@tiscali.it ed alessandro84.
Oggi si presentano alla citta’ candidati sindaci di lista unica che nulla possono dare in termini di prospettiva alla città se non quello di una apparizione pubblica personalistica con il chiaro scopo di essere eletto come singolo in consiglio comunale sempre che raggiungano i voti necessari.
I politici sul mercato presenti da diversi anni li conosciamo e se non hanno dato ciò che i cittadini si aspettavano pur ricoprendo cariche istituzionali OGGI non si comprende cosa possano dire soprattutto coloro, come giustamente dice
c.c.c.srl@tiscali.it, che già svolgono più ruoli. No, non c’è chiarezza!
Caro direttore Perotti, non le sembra il caso che i commentatori di cui sopra per avvalorare il loro commento facciano conoscere anche loro le proprie generalità? Le regole dovrebbero essere uguali per tutti…o no?
Ha ragione, nei prossimi giorni provvederemo con un regolamento che assicuri una maggiore democrazia in tutti i sensi.