1) La campagna pubblicitaria ha un costo di 6 milioni di euro? In che modo e da chi è stata finanziata? Sono stati utilizzati fondi provenienti da denaro pubblico o da società/enti con partecipazione pubblica?
La campagna del Forum Nucleare Italiano ha avuto un investimento complessivo di 6 milioni di euro, totalmente finanziati dai soci fondatori e ordinari del Forum (sono esclusi i soci onorari, quali Università, che partecipano a titolo gratuito), con l’obiettivo di dare un contributo significativo al rinnovato dibattito sull’opzione tecnologica nucleare nel nostro Paese. Sono soci del Forum 25 realtà appartenenti al mondo delle imprese, delle associazioni di categoria, dei sindacati e delle Università (Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.on Italia, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei/Cisl, Gdf Suez, Sapienza Università Di Roma, Politecnico di Milano, Sogin, Stratinvest Energy, Sviluppo Nucleare Italia, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem/Uil, Università Di Palermo, Università Di Genova, Università Di Pisa, Westinghouse).

2) Non pensate sia al limite della pubblicità ingannevole non far comparire negli spot i nomi dei soci fondatori del Forum Nucleare Italiano (Enel e Edf), nè nella home page del sito? Sarebbe bastato accompagnare la frase “E tu che posizione hai” con “Noi siamo favorevoli” per evitare queste critiche, non credete?
Lo spot aveva come obiettivo quello di far riprendere un discorso interrotto bruscamente 25 anni fa sull’onda dei risultati del referendum del 1987 e di quanto successo a Chernobyl. Abbiamo così cercato di inserire nei 30 secondi di durata di uno spot il maggior numero di argomentazioni a favore e contro l’energia nucleare; non è stato quindi possibile inserire le informazioni sulla nostra associazione in uno spazio di tempo così limitato. Tuttavia la lista completa dei soci, così come lo scopo del Forum e altre informazioni, sono disponibili sul nostro sito internet  www.forumnucleare.it a cui la stessa campagna pubblicitaria faceva riferimento. Inoltre ci teniamo a precisare che lo scopo del Forum e la lista completa dei nostri 25 associati sono sempre chiaramente indicati in tutte le nostre comunicazioni ufficiali, come nel comunicato stampa inviato a tutte le testate giornalistiche nazionali.

3) “Nucleare, la tua opinione è importante”, è la prima frase che compare nel vostro sito. In tutte le vostre pubblicità, però, i contrari appaiono evidenziati con il nero, colore tendenzialmente negativo, mentre i favorevoli con il bianco, colore della purezza. Non pensate che anche questo sia un “colpo basso” che poteva essere evitato in nome di quella trasparenza di cui il web 2.0 dovrebbe essere rappresentato?
4) Perché il gemello “favorevole” è doppiato con voce suadente e il “contrario” con voce neutra?
Riteniamo che la maggior parte delle critiche alla pubblicità fatte in questi giorni, per quanto legittime, hanno preso di mira solo aspetti “esteriori” che poco hanno a che fare con i messaggi che abbiamo voluto inviare. Il Forum è un’associazione non profit che opera in modo del tutto trasparente per garantire che la discussione si svolga in modo non ideologico allo scopo di sviluppare la cultura scientifica dei cittadini. Non è, e non vuole essere, un’organizzazione al di sopra delle parti. Non si finge neutrale. Al contrario, esprime in modo chiaro nel suo Statuto la convinzione che quella nucleare sia una scelta necessaria per il Paese. Ma ritiene che questa scelta debba essere accompagnata da una discussione feconda e da un’informazione a tutto campo.

5) Perché dopo la prima settimana avete tolto dallo spot l’ultimo dialogo, ovvero quello relativo alle scorie prodotte? Per chi non lo avesse sentito: il favorevole dice che le scorie prodotte sono della grandezza di un pezzo degli scacchi e il contrario dice “si però moltiplicato per ognuno di noi”.
Nessuno dei due spot, da 30 e da 45 secondi, è stato fermato dall’inizio della campagna. Chi sostiene di non aver più sentito una frase, semplicemente non si è più imbattuto nella versione da 45 secondi ma ha, per puro caso, visto sempre lo spot di 30 secondi; ciò dipende unicamente dagli spazi di tempo che ogni singolo canale ha per la pubblicità.

6) Perchè si gioca anche sull’ambiguità del titolo del blog, dove NewClear in inglese si pronuncia esattamente come Nuclear, inducendo così in maniera scorretta e a priori, prima di una valutazione obiettiva che dovrebbe scaturire dal confronto, un’accostamento di “nuovo” e “pulito” al nucleare?

7) Perché i vostri video postati su YouTube sono interdetti ai commenti degli utenti? Non è un segno di debolezza e di paura del confronto al di fuori del Forum da voi regolato?
Diamo ampio spazio ad ogni intervento, e quindi anche a quelli contrari all’interno del blog che si trova nel nostro sito Internet www.forunucleare.it. Dall’inizio della campagna abbiamo letto e pubblicato oltre 15mila commenti senza nessun tipo di censura ma eliminando esclusivamente i messaggi che contenevano un linguaggio non adatto, con insulti o minacce.
Molti interventi esprimono la loro contrarietà all’energia nucleare e il loro favore per le fonti rinnovabili. Il fatto è che si tratta di due forme di energia che non sono alternative una rispetto all’altra. Anzi, possono e devono convivere, ciascuna svolgendo una funzione diversa.
Come si produce infatti l’energia elettrica nel mondo e in Italia? Solo in parte con l’energia nucleare e con le rinnovabili, fra cui la più importante è l’idroelettrico. Quasi il 70% si fa invece con i combustibili fossili: carbone (40% circa), gas e olio combustibile.
Le fonti rinnovabili da sole non possono ridurre il peso di queste fonti che sono molto inquinanti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità più di un milione di persone ogni anno muore per l’inquinamento provocato da questi combustibili, che sono anche responsabili di circa il 30% di tutte le emissioni di CO2, il più diffuso dei gas serra.
Inoltre le fonti rinnovabili hanno alcuni limiti strutturali. Il più importante è che non sono sempre disponibili ma, soprattutto l’eolico e il solare, dipendono dalle condizioni climatiche. In questi giorni di cattivo tempo, per esempio, la produzione solare europea è molto ridotta. E molti non sanno che anche in un paese assolato come l’Italia le ore totali di sole utile per la produzione non superano, in regioni come la Sicilia, le 1.500. In un anno ci sono 8.760 ore totali.
Per cui ci vogliono impianti in grado di funzionare 24 ore su 24. E questi o sono alimentati dai combustibili fossili o dall’energia nucleare.