SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A volte basterebbe poco per dare un sollievo a persone che vivono difficoltà fisiche e morali.
Incontriamo la signora Liberata Mazzoni in Comune, lunedì 3 gennaio. E’ abbastanza innervosita, si lamenta, vuole parlare con il sindaco, a cui aveva già segnalato il suo problema prima di Capodanno.
La signora Mazzoni ha problemi di mobilità, è in carrozzina. Le chiediamo se intende rendere noto il suo disagio. E ci spiega: “Io ho bisogno di tre sedute terapiche settimanali presso la struttura Santo Stefano di Porto d’Ascoli. Durante l’anno scolastico mi accompagna lo scuolabus, che mi permette di salire a bordo senza problemi e viaggiare comoda. Ma ora ci sono le vacanze, e gli scuolabus non passano. E’ dal 23 dicembre che non faccio le mie terapie, vorrei che mi passassero a prendere i bus dei Servizi Sociali, ma finora non è stato possibile. Sono davvero arrabbiata, vedo i pulmini del Comune spesso fermi qui nel parcheggio municipale, ma servirebbero in giro per le persone come me”.
La signora, che ha un marito anch’egli con problematiche di salute e di mobilità, lamenta i disagi della sua condizione e chiede un aiuto al Comune per le sue esigenze di mobilità. “Se non mi ascoltano, non andrò più a votare”.
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Ma come?? Non c’è il pulman “a chiamata” tanto decantato dall’Ass. Emili? Ora vorrei sapere come intendono risolvere il problema le Associazioni (di disabili) pro-comune.. <<Disabili tutti non abbiate paura.. Venite fuori e protestate se non avete i servizi promessi. Comunque domani chiamo i servizi sociali, chiederò spiegazioni e pretenderò soluzioni.. Questa raccapricciante storia rappresenta un'altra situazione di degrado sociale e di umiliazione dei diritti dei disabili, come i servizi pubblici negati a chi ha problemi deambulatori per il trasporto col pulman, e dei disattesi diritti delluomo ma anche un pericolo per la salute psicofisica e riabilitativa dei soggetti coinvolti… Leggi il resto »