SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiedo perdono per parole, opere e omissioni. No, non siamo alla Santa Messa, ma Futuro e Libertà, con il suo rappresentante Pino Marucci, sindacalista dell’Ugl, sulla vicenda del mega stoccaggio di gas in zona Agraria (500 mila metri cubi di volume situato a tre chilometri di profondità) vuole vederci chiaro. E se non per opere, ancora lontane, chiede alle istituzioni il perché delle omissioni.

Citando anche lui – come, invece, sembra altri abbiano l’insensato pudore di evitare – il servizio del Tg3 Marche della sera del 20 ottobre 2006 e poi il nostro giornale, il settimanale Riviera Oggi del 23 ottobre. Francesca Alfonsi, giornalista del Tg3 Marche, nel suo servizio infatti denunciava, cita la nota di Fli: “Per ordine del governo l’Eni mette in vendita, tra il suo patrimonio, anche il sottosuolo di San Benedetto del Tronto, perché possa diventare uno stoccaggio di gas, il più grande d’Europa”. Il nostro Giuseppe Buscemi, di rimando, costruiva un articolo dettagliato e nella nostra copertina il titolo era inequivocabile: “Il nostro sottosuolo è in vendita”. Sul servizio on line pubblicavamo (lo rialleghiamo nuovamente) “un documento del Ministero dello Sviluppo Economico che tratta di conversione in stoccaggio di giacimenti in fase di avanzata coltivazione con una minuziosa descrizione del giacimento di San Benedetto”.

Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa? Non siamo alla Santa Messa, lo ripetiamo. Ma Futuro e Libertà vuole sapere come tutto ciò sia accaduto nel silenzio delle istituzioni: “Dopo quelle due clamorose informative, è calato sulla questione uno strano silenzio”. Un silenzio – secondo Fli – che ha caratteri poco chiari, “perché sotto quel silenzio, come oggi apprendiamo, è nato ed è quasi giunto alla sua conclusione operativa il progetto di megastoccaggio di gas della Gas Plus Storage Spa: praticamente un rigassificatore in terra ferma”.

“La prima domanda che mi pongo è questa: perché chi sapeva non ha informato preventivamente la popolazione ed aperto una discussione su una materia così delicata in termini ambientali, di sicurezza del territorio, e di immagine turistica della città – scrive Marucci, che insiste – Sicuramente, a ben osservare, c’è stata una regia di occultamento del mega stoccaggio di gas; già questa regia saporifera apre i primi interrogativi sulla “bontà” del progetto per impatto ambientale e rischio ambientale. Ma tocca anche un nervo scoperto della città; l’immagine di un territorio a forte vocazione turistica”.

“Ci domandiamo cosa ha a che fare una perla del turismo con un rigassificatore in terra ferma. Ci sono state forti omissioni da parte del sindaco (ma anche da parte di Provincia e Regione, aggiungiamo noi, ndr); come poteva non sapere che era in atto un’appropriazione del sottosuolo cittadino per un mega stoccaggio di gas! Ma anche gli inquietanti silenzi dell’opposizione aprono scenari di altre interpretazioni”.

Termina Marucci: “Sconcerta e stupisce la lunga assenza politico-istituzionale su questa questione strategica per il territorio; i cittadini hanno diritto a decidere sul loro futuro”.