ASCOLI PICENO – La popolarità di Antonio Canzian è al massimo. Partito in sordina a giugno, ha sfiorato una incredibile vittoria al ballottaggio per la poltrona di sindaco di Ascoli. Ora con oltre 6 mila voti è in assoluto il più votato nella Provincia di Ascoli in queste Regionali 2010. E non nasconde la soddisfazione per un risultato che è andato oltre le più rosee aspettative. «Mi aspettavo un buon risultato ad Ascoli città – commenta  – dove è stata premiata la continuità con il progetto iniziato a giugno, ma di sicuro non di questa portata». Ottima la sua performance anche a San Benedetto, dove con i suoi 220 voti è stato il terzo più votato dopo i big Perazzoli e Colonnella.
Canzian assicura che la sua vittoria è anche la vittoria del Pd e dei cittadini che hanno scelto un nuovo percorso per il partito locale: «Con sei candidati è normale che ognuno faccia un po’ corsa a sé e il partito non viene coinvolto più di tanto. Ma io mi sono sempre battuto innanzitutto affinché la gente andasse a votare, e poi affinché votasse il partito democratico, che è l’unica vera alternativa di centrosinistra. I cittadini hanno espresso la loro volontà di rinnovamento del Pd provinciale, spero che questo sia tradotto in un partito che non teme di aprirsi e confrontarsi perché questa è la vera missione del Pd». Pur non facendo nomi il riferimento agli attuali vertici locali è evidente.

Il successo di Spacca rappresenta, per Canzian, la vittoria del buon governo, mentre a livello nazionale la delusione maggiore è rappresentata dal Piemonte. «Il risultato delle Marche – dice – è più che soddisfacente, è un segno di continuità. A livello nazionale invece la perdita del Piemonte rappresenta la vera sconfitta, poiché si tratta di una Regione ben amministrata dalla Bresso, mentre l’alternativa erano gli aspetti meno presentabili della Lega; questo ci deve far riflettere».

Infine Canzian non teme, considerando la sempre più concreta possibilità di entrare in Giunta, che il suo impegno di consigliere comunale possa venire meno: «Credo al contrario che un filo conduttore Regione- Comune possa dare vantaggi ad Ascoli, anche assieme agli altri politici ascolani eletti. Ritengo – conclude – che il territorio ascolano meriti una rappresentanza in giunta, anche se rimango, come credo tutti gli altri candidati del Pd, a disposizione del partito e di Spacca”.