SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Natale è ormai alle porte. Per molti festività più bella dell’anno, dove, tra i tradizionali alberi di Natale, i regali, Babbo Natale e quant’altro, il Presepe ne è il vero simbolo. Emblema della natività, della nascita di Cristo, di colui che salverà gli uomini.
Forse l’albero è più caro alle famiglie più laiche ed il presepe a quelle più credenti ed osservanti, ma poco importa in quanto il presepe dona, a chi lo progetta e lo allestisce, coinvolgimento e sentimento natalizio, e non solo, ammirare un presepe regala momenti di emozione e di magia cristiana, sia che Gesù, Maria e San Giuseppe siano collocati in un paesaggio arido della Palestina, con tipici pastori, artigiani ed animali, sia circondati da un paesaggio fantasioso, improbabile e con personaggi atipici.
Perché diverse possono essere le interpretazioni derivate da tradizione, costume e cultura del proprio Paese, ma anche per interpretazione personale, dove creatività e fantasia si materializzano in stili, dimensioni, materiale usato, particolari ed effetti luminosi che stimolano l’immaginazione di chi crea, purchè ne resti intatto il valore principale: l’aspetto cristiano e religioso della rappresentazione.

In Italia la tradizione dei presepi artistici è molto ricca; ogni regione si caratterizzava dal diverso uso di materiali: presepe ligure il legno, presepe pugliese la cartapesta, presepe siciliano la cera, cartapesta, ma anche avorio, madreperla, corallo, alabastro, presepe napoletano la terracotta, e l’uso di altri materiali vennero, e vengono, opportunamente usati per dare vita a personaggi rigidi o movibili, pronti a catturare l’attenzione, quali pietra, sughero, polistirolo, gesso, plastica, oxolite, stoffa, fili di ferro…
I presepi della nostra penisola sono conosciuti in tutto mondo; grande è oggi l’interesse di artisti, artigiani, appassionati, cultori e collezionisti. A concorsi e mostre i presepi vengono valutati come manufatti di grande valore e pregio, molti di essi vengono esposti anche in cattedrali o in musei di fama mondiale.

Ma il presepe non ha una “nascita”, in quanto, è andato mano a mano sviluppandosi nelle varie realizzazioni, attraverso l’insieme di costumi, tradizioni ed interpretazioni del momento. Certamente sono i Vangeli di Matteo e Luca le fonti storiche del presepe, e la prima rappresentazione in un affresco trovato nelle Catacombe, Maria con in grembo Gesù, risale a circa l’anno 100 d.c.

Nei secoli successivi le varie scene del presepe, natività, adorazione dei magi o dei pastori, vennero sempre rappresentate con bassorilievi. Fu nel 1223, la vigilia di Natale, quando San Francesco allestì presso Greccio, vicino Rieti, una rappresentazione, seppure minima, della scena originale di Betlemme, dando così inizio alla realizzazione di presepi viventi, con personaggi reali in costume.
Ed è al termine dello stesso secolo che risale il più antico presepe d’Italia, tutt’oggi conservato, nella Cappella Sistina, in Santa Maria Maggiore a Roma, al quale si susseguirono, negli anni, altri presepi scolpiti da grandi artisti.
La Natività è rappresentata, dal 1300 in poi, in pitture, affreschi e sculture, di rara bellezza e valore artistico, grazie a maestri quali Giotto, Perugino, Ghirlandaio, Lotto, Botticelli, Correggio…

Se nelle chiese si potevano ammirare statue e sculture a rappresentare la natività, solo nei secoli successivi si diffuse l’usanza di rappresentarli nelle case di nobili e borghesi in tutta Italia. E con il presepe “bello e sontuoso”, dall’ aspetto spettacolare, a volte profano, si ostentava ricchezza e prestigio, tant’è che venivano aperti al pubblico, per poter essere ammirati ed osservati.

Ma fu soprattutto a Genova ed a Napoli, tra il Seicento ed il Settecento, che il presepe divenne una vera e propria forma d’arte e si arricchì di innumerevoli elementi decorativi: i Re Magi, angeli, pastori, agnelli, e tanta gente comune, estranei alla scena sacra, come mercati, lavandaie, uno spaccato di vita contadina, insomma, ma anche nobili, borghesi, figure popolari e personaggi del momento.
I presepi più preziosi venivano chiusi in bacheche di vetro o esposti, come soprammobili, per essere ammirati.
Solo nell’Ottocento il presepe si diffuse a livello popolare, maggiormente nelle regioni dove più era sentita la tradizione: Campania, Sicilia, Puglia, Liguria, Toscana, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il lavoro straordinario, l’originalità e la bellezza di molti presepi, possono davvero commuovere e toccare il cuore.