dal settimanale Riviera Oggi numero 793

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una spesa di soldi pubblici che molti cittadini non hanno compreso, un metodo di promozione del territorio rivierasco discutibile e opinabile. Stiamo parlando del contributo di 15mila euro deliberato qualche giorno fa dalla giunta Gaspari alla Associazione Sportiva Club Motonautico Roma. E chi era costei? Si tratta di una associazione che ha richiesto questi soldi al Comune per promuovere il l’immagine sambenedettese presso il Campionato Mondiale di off-shore che si è tenuto a Marina di Nettuno dal 16 al 20 settembre.
Nettuno, chi era costui? Mai nome fu più appropriato. Il dio del mare degli antichi Romani dà il nome alla ridente cittadina costiera laziale, ed è emblematico dell’amore per il mare che ha la nostra amministrazione comunale. Mare inteso come motonautica offshore, mare inteso come mare di soldi investiti finora dal Comune sulla promozione dell’immagine cittadina tramite gli sport motoristici sull’acqua. Mare come mare di critiche che i cittadini, e la voce democratica che rivieraoggi.it offre loro, hanno rivolto quasi unanimemente alla scelta di andare a promuovere San Benedetto ai mondiali di offshore di Nettuno. Proteste e critiche anche dall’opposizione (Bruno Gabrielli, Pdl).
Il Club Motonautico Roma è la stessa associazione che ha organizzato la tappa sambenedettese del mondiale Powerboat nel 2008, e ricevette un contributo dal Comune di 50mila euro. Un anno dopo avrebbe almeno potuto fare uno sconticino per la promozione della cara San Benedetto a Nettuno.
Ironia a parte, minori pretese sono giunte quest’anno dall’associazione “Motonautica Venezia”, ente promotore della tappa sambenedettese di Powerboat 2009 (20mila euro di contributi ricevuti per l’organizzazione delle gare del 3 e 4 luglio, più fondi regionali).
Ora, a prescindere dai gusti personali e dalle valutazioni ambientali ed acustiche, passi per le competizioni organizzate nel tranquillo mare della Riviera. Ma, come direbbe Antonio Di Pietro, che c’azzecca la concessione di un contributo di 15mila euro agli organizzatori delle corse marine a Nettuno?
Se lo sono chiesti in molti. Il sindaco Gaspari ha risposto ai dubbi giustificando così la spesa di soldi pubblici: «Puntiamo sul settore della motonautica sportiva già da due anni, e riteniamo che dia un’immagine forte e diffusa alla nostra città. Inoltre le spese sostenute dall’ente a cui diamo il contributo ci vengono rendicontate, prima del nostro pagamento». E ci mancherebbe pure, verrebbe da dire. È la prassi.
Ma davvero è utile avere una tenda personalizzata di 16 metri quadri nella quale verrà divulgato materiale promozionale ed informativo turistico sulla città di San Benedetto? Questo infatti dice la delibera di giunta che stanzia il finanziamento. Ci sentiamo di controbattere:
SPORT DI NICCHIA La motonautica è uno sport di nicchia, che interessa un ristretto novero di appassionati e di praticanti. Quanti nuovi turisti può attrarre in città uno stand promozionale al mondiale di Nettuno? E che tipo di potenziali turisti sarebbero i frequentatori del Mondiale di Nettuno? A parte i fedelissimi del Circus motoristico, non potremmo neanche sottrarre turisti agli amici nettunesi, visto che la competizione si è tenuta dal 16 al 20 settembre. E quindi oltre agli addetti ai lavori negli stand c’erano solo i nettunesi o poco più. Ed è difficile promuovere una cittadina di mare in un’altra cittadina di mare.
MOLTO RUMORE PER NULLA San Benedetto ha un target di turisti molto definito: famiglie, coppie con bambini, anziani. Non proprio appassionati di motori, turbine assordanti, tempeste acustiche durante la tranquilla tintarella. Non crede il Comune che questo tipo di manifestazioni, a San Benedetto, siano in controtendenza rispetto al turismo che ospitiamo? Ci permettiamo di risponderci da soli. La risposta è no, non lo crede, altrimenti altro che stand a Nettuno.
RILEVANZA MEDIATICA Se la competizione di Nettuno avrà la stessa rilevanza mediatica che ha avuto il Powerboat sambenedettese (cioè molto bassa, come rivieraoggi.it ha documentato questa estate almeno per quanto riguarda i media italiani), allora stiamo freschi.
A proposito. Il sindaco Gaspari si è detto felice per aver appreso da un concittadino residente a Londra che la televisione britannica ha mandato in onda uno speciale sul Powerboat in cui si vedeva San Benedetto. Beh, ma allora specifichiamo pure che gli inglesi non sono proprio un bacino turistico preponderante numericamente per San Benedetto. A questo punto meglio andare a fare promozione in Repubblica Ceca, come peraltro hanno fatto di recente Comune e Confcommercio. Almeno lì non partiamo da zero, anzi.
QUANTI TURISTI NUOVI AVREMO? Promuovere San Benedetto è stata la ragione di questo investimento ai campionati offshore di Nettuno. Promuovere San Benedetto è stata anche la ragione per cui il Comune e la Regione hanno speso soldi pubblici per portare in città il Circus dei bolidi del mare. Ma finora nessuno ha stilato un rendiconto preciso di quanto turismo nuovo hanno effettivamente prodotto queste scelte promozionali. Si badi bene, non parliamo delle presenze alberghiere delle squadre corse e degli staff in questi due anni di competizioni. Parliamo di una analisi seria e statistica dei nuovi bacini di turismo conquistati dalla Riviera, degli incrementi effettivi di presenze turistiche che ci sono state, ammesso che ci siano state, e di quelle che ci si attende dopo Nettuno. Un’analisi che finora nessuno in questi due anni ha visto. E che invece servirebbe, proprio per giustificare queste spese all’opinione pubblica.
Insomma, quella della motonautica applicata al turismo ci appare una scelta non condivisibile. E non compresa dai cittadini. Ma il Comune questo sembra non volerlo comprendere.

STAND BY ME
A Nettuno, secondo quanto siamo riusciti a sapere, nel villaggio pubblicitario legato al campionato offshore c’erano 4 stand di enti pubblici. Quello della Regione Lazio, quello della Provincia di Roma, quello del Comune di Nettuno e quello del Comune di San Benedetto. Se la presenza dei primi tre enti era scontata, non altrettanto si può dire per la nostra bella città.
E sembra che la presenza della Riviera delle Palme abbia lasciato anche un po’ stupiti coloro che hanno frequentato il villaggio.