SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Massimo Rossi ed Emidio Mandozzi: definirli avversari politici è scontato, in questo momento sono molto di più. Sono persone che danno l’impressione di essere anche a livello umano molto risentiti fra di loro. Si percepiscono reciprocamente antipatici, rappresentano due coalizioni che seppur entrambe nell’ambito del centrosinistra appaiono incompatibili fra loro.
Mercoledì sera durante il dibattito fra i candidati alla presidenza della Provincia andato in onda dagli studi di Nuova Tvp si è avuto modo di vederli assieme, pubblicamente, in un confronto non mediato dal nitore asettico dei comunicati stampa.
La tensione fra loro si tagliava con il coltello. Esordisce Rossi dicendo: «In questo periodo non ho solo una campagna elettorale da affrontare. Al contrario di altri sto lavorando, svolgo l’attività di commissario al Piceno Consind, non percependo l’indennità per una mia scelta, e ho da portare avanti questo ultimo mese di mandato come presidente della Provincia».
Mandozzi da parte sua ha affermato: «Anch’io continuerei a lavorare nella giunta provinciale e a garantire il programma, se Rossi non mi avesse defenestrato», Rossi ha risposto che «la revoca dell’incarico in giunta a Mandozzi era scontata anche come obbligo morale, perchè era venuta a mancare la fiducia tra noi e, inoltre, si era candidato in alternativa a me».

L’ex sindaco di Spinetoli poi ha ribadito che la propria candidatura come leader della coalizione che si raccoglie attorno al Pd gli è stata chiesta da «12 mila persone che in tutto il Piceno hanno votato per me alle primarie», e ha aggiunto lanciando una frecciata al suo ex presidente: «Per la verità abbiamo chiesto anche le primarie di coalizione, non si tratta di una bestemmia ma di uno strumento democratico al quale si sottopongono anche gli amministratori uscenti. Non è automatico che un politico si ricandidi dopo aver governato, prendete l’esempio del sindaco Bruno Menzietti a Monteprandone. Rossi questo confronto non lo ha voluto, poi viene a parlare di partecipazione».
BALLOTTAGGI La domanda sul “voto utile” e sulle indicazioni di voto al proprio elettorato in caso di non raggiungimento del ballottaggio ha sortito questa risposta da parte di Rossi: «Gli elettori non sono pecore, votano le persone e i programmi, il mio non è un elettorato comunista ma è eterogeneo. Non direi loro di andare al mare nè darò indicazioni nel caso in cui Mandozzi andrà al ballottaggio con Celani. Eppure sento che chi mi vota non voterebbe mai Mandozzi». Mandozzi da parte sua ha fatto capire di essere convinto di andare al ballottaggio contro il candidato del Pdl Piero Celani.
SGL CARBON Sul futuro della storica azienda ascolana, per la quale è in corso l’iter per il finanziamento ministeriale destinato alla riconversione in polo scientifico e tecnologico, Mandozzi ha affermato: «Non vorrei che la Carbon diventi una favoletta elettorale. Le lentezze nella vicenda ci sono state, anche per qualche ritardo nella variante urbanistica da parte del Comune di Ascoli. Fatto sta che oggi i lavoratori dell’azienda si trovano alla loro seconda cassa integrazione. Quell’area è privata, ci vuole una proposta buona, convincente, così come dall’azienda ci devono essere piene garanzie sulla bonifica del sito». Rossi gli ha risposto dicendo: «Non ci prendiamo in giro con i discorsi sulle grandi infrastrutture che saranno realizzate se va bene fra venti anni. Per uscire dalla crisi non servono, ma serve puntare sulla qualità e sui saperi. Nella vicenda Carbon finalmente abbiamo coinvolto il mondo universitario, e non a parole. E’ una operazione concreta, non la favoletta che dice Mandozzi. Entro maggio consegniamo il progetto preliminare, poi il Comune di Ascoli avrà le condizioni per la variante urbanistica».

Sui presunti ritardi da parte del Comune di Ascoli, Celani ha ribattuto dicendo: «Ci siamo tenuti il progetto del Consorzio Ferrara Ricerche per sei mesi nel cassetto perchè era sbagliato, meno male che abbiamo fatto così, poi infatti è stato cestinato. Nell’ultimo progetto per la riconversione ci credo in pieno, perciò come ultimo atto di giunta ho avviato la procedura di variante urbanistica. Ci sarà il Polo scientifico, un’area verde, edilizia sociale, biosostenibile e privata».

Nel corso di un altro dibattito elettorale per le comunali ad Ascoli, il deputato Amedeo Ciccanti (candidato dell’Udc sia ad Ascoli che in Provincia) ha sostenuto invece che i 30 milioni di finanziamento statale sarebbero andati persi in quanto «sono stati spostati dal ministero alla Presidenza del Consiglio e di seguito sono stati dirottati fra i fondi necessari alla ricostruzione dell’Aquila».
PUBBLICITA’ ELETTORALE Rivieraoggi.it ha chiesto al presidente uscente di far luce sul finanziamento della sua propaganda elettorale, visto che in questi giorni sta arrivando nelle case dei piceni un opuscolo promozionale a suo sostegno. «A quel giornalino promozionale hanno prestato la loro opera dei giovani grafici, in maniera del tutto gratuita, per passione, ed è stato stampato con una raccolta di contributi trasparente fra i miei simpatizzanti. Mentre la pubblicazione istituzionale Piceno News è del tutto impersonale, traccia i risultati di governo della Provincia senza riferimenti alla mia persona».