(Prima di presentarvi –mi auguro senza spezzare l’amore reciproco che Rocco suscitava– il ricordo di un anonimo nostro lettore ecco quello mio personale: era un barman eccezionale che ha accompagnato la mia giovinezza e quella di tanti miei coetanei quando lavorava al bar Massimo (davanti al,la Stazione) che tra gli anni sessanta e settanta richiamava (anche per merito suo) clienti da tutta San Benedetto e dintorni. Mai sentito una parola negativa nei suoi riguardi. Era il padre fratello di tutti noi. L’ho visto l’ultima volta nel reparto neurologia del nostro ospedale, Mi trovavo in un’altra stanza ad assistere mio suocero e quando ho saputo che era ricoverato mi sono precipitato nella sua camera, mi ha guardato con i soliti tenerissimi occhi ma non mi ha riconosciuto: non ci vedevamo da almeno vent’anni ed io non ho più i capelli e la barba nera. Scusate il disturbo, Nazzareno Perotti)

Parlare di un uomo che muore è sempre molto difficile: brandelli di ricordi, briciole di sentimenti, frammenti di vita si mescolano e si sovrappongono in modo confuso, e spesso la ragione cede alla commozione e alla pietà. Rivolgere l’estremo saluto a un amico – un vero amico – che ci ha appena lasciati, è di norma ancora più difficile.
Nel caso di Rocco, tuttavia, non è così. Parlarne di fronte a tutti voi, infatti, più che difficile è superfluo: se oggi siamo qui, infatti, è perché l’abbiamo conosciuto bene e abbiamo avuto la fortuna di apprezzarne le qualità umane. Dunque, sappiamo già tutto di lui.
Sappiamo ad esempio che amava definirsi gregario, ma oggi possiamo affermare che è stato sempre più grande di tutti i capitani di quelle squadre per le quali ha ritenuto di correre o per le quali a volte è stato costretto a correre.
Sappiamo ad esempio che ha ricoperto con umiltà e spirito di servizio il suo ruolo nella società: lavoratore instancabile, ha dedicato gran parte della propria vita al servizio del prossimo e delle istituzioni. Nel suo impegno politico e sociale ha sempre agito con grande abnegazione e in modo disinteressato, avendo come unico obiettivo l’interesse e il bene della comunità.
Sappiamo inoltre che ha amato molto il suo paese e molto ha fatto perché Acquaviva perseguisse non solo un significativo sviluppo economico ma anche un adeguato progresso morale e civile. Moltissime famiglie acquavivane hanno trovato in lui non solo un amministratore onesto e serio, ma soprattutto in uomo pronto ad ascoltare le esigenze di ognuno e ad aiutare concretamente chi aveva bisogno.
Sappiamo infine che, nella vita di tutti i giorni, Rocco è stato l’amico ideale: sempre pronto alla battuta e allo scherzo, compagno ideale di serate passate in allegria intorno a un tavolo , ma anche sempre a disposizione per dare una mano ove ce ne fosse bisogno. A nome di tutti i suoi amici e di tutte le persone che lo hanno conosciuto, apprezzato e amato voglio pertanto ringraziare Rocco per tutto ciò che, con semplicità e generosità, ci ha dato nel corso di tutta la sua vita. A nome di tutti, in questo momento di addio, voglio anche chiedergli scusa se non abbiamo saputo – o potuto -stargli vicino in modo adeguato nel momento della difficoltà e della sofferenza.
Proprio perché lo conosciamo bene possiamo immaginare che Rocco abbia patito, soprattutto negli ultimi tempi, la lontananza di molti suoi amici. E questo nonostante l’ammirevole ed esemplare comportamento di Antonio Bianconi, l’unico a non avergli mai fatto mancare assistenza e umana vicinanza, al quale va il nostro vivo ringraziamento. Addio dunque amico Rocco!
Sono sicuro che oggi, lassù dove tu sei, hai riunito insieme quei capitani e quei gregari per formare quella famiglia ideale libera da tutti i difetti umani per la quale hai sempre lavorato, per la quale forse hai donato anche la tua vita. Oggi, con te, se ne va anche una piccola parte di noi.
Dimenticarti sarà impossibile: per il resto della nostra vita, ognuno di noi porterà con sé almeno un tuo ricordo, una tua frase, un frammento di vita vissuta al tuo fianco. Ma, soprattutto, porteremo con noi il ricordo e l’esempio di un uomo che, con umiltà e semplicità, ha dedicato agli altri la propria vita.
Che il Signore sappia ricompensarti!